"A ufo": niente
alieni, tranquilli.
Conoscete l'espressione a ufo? È piuttosto
nota anche grazie alle tante varianti. Ebbene, sapete che c'entrano il Duomo di
Milano e altre costruzioni? Con calma ora vi racconto tutto.
Quando si dice?
L’espressione a ufo si usa con il significato di a sbafo, senza pagare, a spese altrui, senza propria spesa.
Questa espressione deriva da una locuzione latina.
Esistono numerose varianti: uffo, uffa, aufo, abuffo, a
ufa, auffa…
Viene usato in espressioni come mangiare a ufa (mangiare a sbafo), fare un viaggio in treno a ufo
(viaggiare senza pagare il biglietto).
Un controsenso
Quando si legge questa espressione pare naturale pensare
agli ufo, acronimo inglese
per Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object, cioè oggetto volante non indentificato.
Ecco, sappiate fin da subito che non c'entrano niente.
L’interpretazione
più convincente
L'espressione
a ufo deriva dalla locuzione latina ad usum fabricae, cioè destinato ad essere utilizzato nella fabbrica,
abbreviato in A.U.F.
La
sigla veniva usata per contrassegnare
beni esenti da ogni dazio.
Cioè
era frequente per le opere della Chiesa cattolica, soprattutto le cattedrali.
L'espressione
nacque nel periodo in cui si rifaceva la Basilica di San Pietro
Secondo
alcune fonti il termine sarebbe, infatti, mutuato da auffa, in romanesco,
che deriverebbe dai materiali edilizi destinati alla fabbrica di San Pietro che recavano la
scritta ad usum fabricae operis (riferimento a Opera di S. Pietro).
Uno
dei casi che ha reso celebre questa espressione è il Duomo di Milano. I blocchi per costruirlo venivano
trasportati via fiume dalla Val d'Ossola ed erano contrassegnati, appunto,
dalla sigla AUF (secondo alcune fonti, solo a Milano, la sigla era Ad
U.F.A., Ad Usum Fabricae Ambrosianae).
In toscano,
o meglio in fiorentino, l'origine è simile ai casi precedentemente citati. Per
la costruzione della cattedrale di
Santa Maria del Fiore (Duomo di Firenze) il materiale proveniente da
varie zone della Toscana era marcato A U.F.O., che
significava Ad usum Florentinae Operae.
Altre
interpretazioni
L'interpretazione
che ho esposto è la più accreditata, ma ce ne sono molte altre:
- Alcuni fanno risalire la frase al latino ex ufficio (ex uff.) delle lettere commerciali senza dazio. Per esempio, si usava Ex Uffo (in questo caso con la o, derivato da ex offittio) per la corrispondenza degli uffici di governo fiorentino che erano esenti da spese postali.
- Altri si rifanno all'ebraico efes, gratuitamente, tramite il latino offa.
- Altri ancora si rifanno al germanico ufjô per abbondanza o all'alemanno uf per superfluo, senza valore, senza costo.
- Secondo altri, A.U.F. deriverebbe da Augustus Fecit, scritta fatta apporre dagli imperatori, nel periodo di ferragosto (feriae augusti), in luoghi appositi, dove il popolo poteva mangiare e bere gratis.
Conclusione
Come avete visto gli ufo non c'entrano niente, anzi si
tratta di costruzioni decisamente molto umane!
E voi? Avete mai fatto qualcosa a ufo?
Ho visto un gruppo di alieni rifornire la propria navicella a una stazione di servizio e andarsene senza pagare. Un caso di UFO che prendeva benzina a ufo.
RispondiEliminaSembra un racconto breve! Non ci sono più gli ufo di una volta. Povero benzinaio...
EliminaConoscevo solo la definizione vaga che si trattava di opere per la Santa Sede che non pagava mai, adesso ne so qualcosa di più!
RispondiEliminaGrazie.
Se ho mai fatto qualcosa ad UFO?
Una volta sono stato portato ad un convegno dalla mia ragazza di allora come suo +1. Va contato lo stesso ?
Forse lì era solo "gratis", senza accezione negativa, però anche fare qualcosa a ufo ogni tanto non è così grave, basta rientrare nella legalità, no?
EliminaSapevo la versione milanese, ce l'aveva raccontata il prof di italiano, etc. al ginnasio. Dal fiume i canali percorrevano tutta Milano (oggi sono rimasti solo due navigli, il resto è interrato) e queste chiatte con scritto AUF passavano proprio in mezzo alla città!
RispondiEliminaE, sì, mi è capitato più di una volta.
Sapevo la versione milanese, me l'avevi raccontata tu! Però ho deciso di approfondire.
EliminaAh, davvero? :D
EliminaSì, davvero!
EliminaQuesta non la sapevo... Ho veramente sempre pensato agli alieni! Grazie di avermi acculturato anche stavolta ;)
RispondiEliminaLieta di averti fatto scoprire qualcosa di nuovo.
EliminaIn bocca al lupo per tutti i tuoi progetti!
RispondiEliminaGrazie! Nel post però non parlo di progetti...
EliminaEcco... mai sentita prima, quindi mai usata! XD E sinceramente non credo la userò... Il mio massimo è "uffa" o "uffi", ma con tutt'altro significato, ahah! :D Una semplice amplificazione dell'onomatopea "uff" per gli sbuffi... :D
RispondiEliminaIn ogni caso, sempre interessante scoprire nuove cose. :)
Oh, forse da te non si usa! Da me è abbastanza comune. E sì, non c'entra nullo con "uffi"... ahhahah!
EliminaNon so, sono nelle stesse zone di Drama e non poi così lontana dalle tue... Forse sono io che ho poca cultura! ;)
EliminaDa me, ogni pochi chilometri c'è il rischio di non capirsi quando si usano alcune espressioni. Questo è il bello dell'Italia, a mio avviso!
EliminaNon hai poca cultura, tranquilla.
P.S. Nel commento precedente ho scritto "nullo" ma intendevo "nulla", ovviamente.
Quando ero piccola questa espressione mi faceva sempre ridere, probabilmente proprio perché la collegavo agli alieni xD
RispondiEliminaNon conoscevo molte delle etimologie che hai segnalato, quindi come sempre ti ringrazio per avermele fatte scoprire :)
Infine, una curiosità: io ho sempre detto/scritto "a sbafo", con una effe sola. È un errore, una variante possibile, uno strano regionalismo...? :)
Be', la curiosità è presto risolta: ho sbagliato a scrivere io nel post. La dicitura corretta è "a sbafo" e non "a sbaffo". Grazie per la segnalazione, correggo subito.
EliminaQuanto può portare lontano la lingua parlata da quella scritta e dal significato originale di un'espressione!
RispondiEliminaEh, già! Io adoro la lingua italiana.
Elimina