Oggi post a sorpresa per celebrare il compleanno di due
autori che amo molto che sono nati entrambi nel mese di ottobre: Italo Calvino e Gianni Rodari.
Come ho fatto per i nati
in giugno, mi limito a ricapitolare qualche post già scritto sul loro conto
e poi a fare un breve parallelo.
Per quanto riguarda Calvino il post
era stato annunciato il giorno del suo compleanno, Rodari si è aggiunto in
seguito.
Italo Calvino è nato
a Santiago de Las Vegas de la Habana il 15 ottobre 1923 (è morto a
Siena, il 19 settembre 1985). Fu uno scrittore versatile al punto di essere
conosciuto come lo scoiattolo della penna,
per la sua agilità nello scrivere generi davvero disparati.
Sul blog ho spesso parlato di lui e delle sue opere.
Ho scritto un post su di
lui per il suo compleanno nel 2011, poi ripreso con un post approfondito
sulla sua
opera Sulla fiaba.
Per il suo compleanno del 2012, ho poi prodotto un video
con alcune citazioni
tratte da Se una notte di inverno un
viaggiatore.
Infine ho scritto un post
sulla trilogia I nostri antenati.
E non escludo di parlare
ancora di lui!
Vi segnalo inoltre un blog interamente dedicato alle
fiabe di Calvino gestito da dei ragazzi della scuola secondaria di primo
grado (media) davvero in gamba.
Gianni Rodari è nato
a Omegna il 23 ottobre 1920 (è morto a Roma, il 14 aprile 1980).
Pedagogista ma soprattutto scrittore di testi per bambini e ragazzi.
Sul blog gli ho dedicato un post riferendomi alla sua Grammatica
della fantasia, ma, in realtà, ho parlato anche altrove di alcune delle
sue tecniche per inventare storie:
E in più gli ho dedicato
un racconto breve per un concorso.
Calvino e Rodari
Che cosa hanno in comune questi due autori? Be’,
sicuramente, nella loro grandissima diversità, hanno in comune un profondo interesse per le fiabe.
Calvino ha dedicato gran parte della sua vita alla
raccolta delle fiabe italiane e non solo, con ricerche e studi. Il suo lavoro
di raccolta è per certi versi assimilabile a quello dei Grimm nella tradizione
tedesca, ma allo stesso tempo se ne distanzia. In ogni caso, Calvino era un
grande conoscitore delle fiabe, ma soprattutto un attento studioso, come
dimostra nel suo saggio Sulla fiaba,
che è una grande fonte per ogni appassionato del genere fiabesco.
L'intento di
Rodari fu invece più giocoso: lui le fiabe le modificava, le lavorava, le cambiava, per sfruttarne
aspetti comici. Rendeva i cattivi buoni e viceversa oppure mescolava le fiabe
tra loro per ottenere qualcosa di nuovo. Era capace di utilizzare le fiabe note
come mattoni per continuare a stupire e divertire.
Sia Calvino sia Rodari però furono in gradi di
accostarsi a un genere troppo spesso considerato una cosa da bambini, dimostrando che anche i grandi (nel senso di
adulti, ma anche nel significato di autori celebri) possono, e forse devono,
prestare attenzione a un genere dalle grandi potenzialità e che può divertire e
far riflettere i bambini così come chi bambino è rimasto ormai solo nello
spirito.
Che dire infine? Affido entrambi ai superni
e porgo loro tanti cari auguri.
Questo post partecipa all’iniziativa Una parola al mese. La parola di ottobre 2013 è superno (al link maggiori informazioni).
Con Calvino, purtroppo, ho un rapporto un po' più travagliato (quando mi viene imposto di leggere un libro a scuola, non riesco mai ad apprezzarlo troppo), ma ho un bel ricordo delle storie e filastrocche di Rodari. Ricordo che la mia maestra di italiano le usava come stimolo per farci inventare altre storie e farci immaginare altri scenari possibili...
RispondiEliminaUn vero peccato: Calvino è un autore straordinario. Io però ho avuto la fortuna di non leggere nessun suo libro per obbligo e sono d'accordo sul fatto che si apprezzano in modo diverso.
EliminaRodari ha scritto la "Grammatica della Fantasia" proprio per aiutare a inventare storie, quindi un grande applauso alla tua maestra!
Adoro entrambi :D Mi fa sempre piacere leggere dei post a loro dedicati :)
RispondiEliminaAbbiamo decisamente qualche passione comune!
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