"Per il rotto della
cuffia": speriamo di cavarcela (e non per il rotto della cuffia) con
questo post.
L'espressione di cui vi parlo questo mese è per il rotto della cuffia. Anche questa
mi è stata consigliata da The
Obsidian Mirror, però (a differenza del post su a porta inferi, provo a scriverlo
io).
Quando si dice?
Comunemente si dice cavarsela o farcela per il rotto della cuffia,
intendendo superare al meglio una situazione difficile oppure cavarsela da una situazione
molto difficile all'ultimo istante.
Insomma, salvarsi
in extremis, per un pelo, a malapena per
capirci e tanto per usare altre espressioni molto comuni.
Un controsenso
Pensando alla parola cuffia
a me vengono in mente quelle che si usano per l'ascolto della musica o per
lavorare in radio, oppure quelle che si mettono in piscina.
In realtà, non sapevo che il termine avesse anche altri significati e, proprio da
queste altre accezioni del termine, deriva il senso pieno di questa
espressione.
L’interpretazione
più convincente
La cuffia è,
infatti, anche la parte della cotta
di maglia indossata sotto l'elmo o la cervelliera nell'armatura antica.
L'espressione uscire
per il rotto della cuffia deriva dunque dall'antico gioco medievale del Saracino o della Quintana. Il cavaliere
in gara, a cavallo, deve colpire un bersaglio o infilare la lancia in un anello
portandolo via, senza essere abbattuto dall'automa girevole contro cui si getta.
Tale automa viene colpito e si mette in modo. Scopo della giostra è colpirlo
senza venire colpiti. In alcuni casi l'automa
colpisce il copricapo (cuffia) del cavaliere senza tuttavia abbatterlo,
allora si dice che il cavaliere è
uscito per il rotto della cuffia, cioè ha vinto anche se la cuffia è
stata colpita, quindi ha vinto per pochissimo (se il colpo fosse stato appena
più in basso, il cavaliere sarebbe stato probabilmente abbattuto, mentre il
colpo sulla cuffia è considerato valido).
Altre
interpretazioni
Il termine cuffia ha
anche un altro significato. È infatti la
parte della cinta di una città. Quindi, secondo altre interpretazioni, passare per il rotto della cuffia
significherebbe passare attraverso
una piccola breccia aperta nelle mura.
Questa interpretazione sembra avvalorata da alcuni versi
delle Satire di Ariosto, dove però la parola cuffia è sostituita da muro.
Uno asino fu già,
ch'ogni osso e nervo
Mostrava, di
magrezza; e entrò, pe 'l rotto
Del muro, ove di grano era uno acervo;
E tanto ne mangiò
che l'èpa, sotto,
Si fece più d'una
gran botte grossa
Conclusione
In base al significato che diamo alla parola cuffia possiamo avere due diverse
interpretazioni.
Se per noi la cuffia
è una parte dell'armatura, allora ci riferiamo a una vittoria risicata durante
una giostra.
Se per noi invece la cuffia
è una parte di cinta della città, allora ci riferiamo a un passaggio, a una
breccia.
E a voi è mai capitato di fare qualcosa per il rotto della cuffia?
Mi piace di più l'origine riguardante la giostra cavalleresca! :)
RispondiEliminaComunque sì... fin troppe volte sono riuscita per il rotto della cuffia! :D
Bel post. :)
Grazie!
EliminaEh, le singolar tenzoni dei cavalieri hanno sempre il loro fascino!
Non immaginavo proprio che la cuffia potesse essere intesa come muro di cinta. Nevertheless, preferisco decisamente quest'ultima come immagine.
RispondiEliminaNon lo immaginavo nemmeno io, se devo essere sincera!
EliminaPer me vincono i cavalieri, per il rotto della cuffia!
RispondiEliminaRimandano alla mia adorata epoca medievale, quindi anch'io sono di questo avviso!
EliminaPenso sia una cosa che capita molto spesso a chi come noi lavora con le deadline.
RispondiEliminaSono d'accordissimo! Per quanto ci si impegni per portarsi avanti, spesso si finisce con il concludere per il rotto della cuffia!
EliminaMi ero sempre chiesto quale fosse l'origine di questa espressione e adesso finalmente lo scopro.
RispondiEliminaPer il rotto della cuffia... uhm... mi piacerebbe poter dire che l'azienda in cui lavoro si salverà per il rotto della cuffia... lo spero almeno.
Lo spero anch'io per te e per tutti i tuoi colleghi.
EliminaPer citare altre espressioni di cui ho già parlato, "in bocca al lupo" e "incrociamo le dita".
Bellissima, questa!
RispondiEliminaGrazie!
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