Faccia
tosta: l'ho sempre avuta, ma mi sa che sto peggiorando!
Il mese scorso vi ho
parlato di opportunità, ricordate? Vi ho detto che bisogna avere il coraggio di cercarle, di inseguirle e che
nessuno ve le offrirà senza che voi facciate nulla… be', oggi torniamo sul tema
e approfondiamo l'aspetto del fare qualcosa.
Alla ricerca di
stabilità
Io sono veramente stanca. Stanca al punto di non sapere più cosa fare e cosa voglio.
Avevo poche certezze nella vita, ma erano le mie certezze e mi facevano stare
bene. L'anno scorso sono andate tutte a rotoli. Disintegrate e addio. Mi sono
rimessa in piedi, ho cominciato a lottare di nuovo, ma non so più per cosa sto lottando. Ho steso una lista dei lavori che sto
facendo, pagati e (soprattutto) non. Sono tantissimi, anche se saltuari. Non so
ancora quale di questi voglio diventi il mio lavoro ufficiale per una significativa
parte di vita. Ne andrebbe bene uno a caso di questi, probabilmente, ma con un orizzonte temporale più lungo del
dopodomani. Mi serve stabilità adesso: nella vita
magari non la troverò mai, ma almeno nel futuro lavorativo! Non mi sembra di
chiedere troppo…
Complimenti e
ingiustizie
E ogni
complimento, ogni apprezzamento fa dannatamente male, perché se sono
brava, se faccio le cose bene, se ho talento non mi devono essere riconosciute
delle possibilità? Non è giusto.
Io non ho mai detto di essere brava,
non l'ho mai nemmeno pensato, in nessun campo. Ma se la gente lo pensa, se continua a ripetermelo, perché io
devo continuare a vedere solo strade dannatamente in salita?, perché
devo rimanere a fare i conti con numeri che non tornano?
Assenza di
fiducia, presenza di autocritica
Vorrei avere
più fiducia in me stessa per poter credere davvero di potercela fare in
uno dei tanti settori in cui sto dando anche l'anima, ma l'autostima non si compra e io non ne ho e nel mio futuro mi
vedo con una brillante laurea a vendere spremiagrumi elettrici in un call-center
(e non è la peggiore delle ipotesi).
Ho sempre avuto una buona
dose di faccia tosta. Già da
piccolina mi mandavano a fare bancarelle per beneficienza perché ero una
piccola commerciante che sapeva imporsi, in un certo senso. Questa cosa non mi
ha mai abbandonata: so buttarmi nel
fuoco per ciò in cui credo davvero, per le persone in cui credo, per i progetti
che sento possibili.
Peccato che io
in me non creda, perché altrimenti saprei vendermi
meglio.
Del resto dell'importanza
dell'autostima parlavo già tempo fa…
Imparare a
vendersi
Recentemente però ho deciso di usare la faccia tosta anche per promuovere me.
Probabilmente dall'esterno sembra che
io ora creda nelle mie capacità o che abbia perfino raggiunto una spocchiosa
superbia, ma non è assolutamente così. È solo paura di non sapere che
cosa farò e di trovarmi un giorno con tutte le porte chiuse per poi rimproverarmi di non aver almeno tentato.
Non è arroganza, non è supponenza.
Solo non voglio più stare zitta e aspettare. Insomma, è una faccia tosta in senso buono... E non mi interessa cosa
pensa la gente nel vedere che mi propongo senza ritegno per fare i lavori più
disparati (dall'editor alla speaker, dall'organizzatrice all'insegnante…). Se c'è chi mi ritiene brava,
evidentemente non faccio tanto schifo quanto la mia forte autocritica mi
suggerisce. È ufficialmente attiva la
modalità faccia tosta.
E la festeggiamo con un aforisma che spero sia di buon
auspicio:
Se il mondo crede nelle tue capacità e tu no, sfodera un po' di faccia tosta: non è superbia ma necessità di darti opportunità.
E, dal mese scorso, anche in versione Twitter:
Se il mondo crede nelle tue capacità e tu no, sfodera un po' di faccia tosta: non è superbia ma necessità di darti opportunità.
— Romina Tamerici (@RominaTamerici) 4 Luglio 2014
Esempio di
modalità faccia tosta
Tanto per farvi capire che sto prendendo la cosa sul
serio, vi faccio un esempio.
Ho mandato un curriculum per un lavoro, poi però l'ho
anche portato a mano e ho discusso a lungo in sede. Ho supplicato di farmi fare una prova, di
lasciarmi almeno mostrare ciò che so fare. Coraggio?
Nah… forza della disperazione, forse. Comunque hanno detto che mi
chiameranno per organizzare una prova, quindi ne è valsa la pena.
La faccia tosta continua anche nei social e ancora non
sapete cosa ho in mente qui! In generale se vi serve una speaker, una voce registrata, uno spot, un editing, una
correzione bozze, una sbobinatura di file audio… io sono qui,
sappiatelo.
Rendere concrete
le possibilità
Questo post per dirvi di non scambiare con arroganza il mio nuovo modo di propormi: sono
sempre io con la mia scarsa fiducia in me, però ho bisogno di credere
che ci sia qualcosa di buono nel mio futuro lavorativo… non mi voglio
rassegnare allo spremiagrumi elettrico!
E lo so che mi
sto per laureare e questo aprirà mille porte, ma in Italia non è che
sia una grande garanzia… e poi ci sono troppe cose che mi fanno paura nel
futuro e vorrei avere almeno un po' di creatività nel mio lavoro. Proprio perché tutti dicono che ho tante
possibilità, a me spaventa il non riuscire a concretizzarne nessuna,
quindi un po' di faccia tosta credo
me la concederò per qualche tempo.
Conclusione
Insomma, ho
paura di non valere abbastanza e non ho l'ardire di ritenermi capace,
ma devo fare il possibile per mettermi in situazioni in cui siano altri a giudicarmi (perché
si rivelano spesso molto più clementi di me).
E voi? Credete in voi stessi? Sapete vendervi bene? Riuscite
a darvi delle possibilità? Quanta è la vostra faccia tosta?
Hanno parlato di questo articolo:
- Io lavoro per voi: revisioni, audio, eventi...
- "Crederci"
- "Sogni per terra"
- Ci vuole autostima per "acchiappare" i sogni sul blog Drama Queen
- "Book Pride" - "La strage dei congiuntivi" di Massimo Roscia: una lettura inaspettata
- "Mi vendo, anzi, mi regalo"
- Quattro anni di blog!
Coraggio! La strada a volte è dura, ma non devi arrenderti mai.
RispondiEliminaDevi credere in te stessa e continuare a farlo. Siamo con te!
Forse più che "continuare" devo "cominciare", però grazie! A volte mi date più forza voi di tutto il resto!
EliminaIo non ho molta autostima. A scuola mi dicevano che ero il più bravo, eppure molti hanno fatto più strada di me.
RispondiEliminaAll'università ho preso il massimo dei voti, eppure faccio un lavoro che non c'entra nulla coi miei studi accademici.
Col tempo ho capito perchè: non voglio responsabilità, voglio la mia libertà. Il fine settimana senza lavoro, poter "staccare la spina" dopo le otto ore giornaliere, sono cose alle quali non saprei rinunciare.
Quando entrerai nel mondo del lavoro (tranquilla, sono sicuro che ci riuscirai ;-) valuta bene l'impatto che avrà sulla tua vita e il tuo tempo: se non ti pesa, anzi, se ti da l'adrenalina, puoi puntare a fare carriera. Se invece hai nostalgia del tuo tempo libero e ti senti oppressa, allora considera il lavoro solo come una fonte di reddito e nulla più.
Questo è il mio consiglio.
P.S.: ... e se fra qualche mese ti chiedessi di dare un'occhiata alla prima stesura della mia novella mainstream in gestazione?
Ci assomigliamo solo per la mancanza di autostima. Per il resto... "tempo libero"? Ehm, no. Io voglio un lavoro (possibilmente che mi piaccia) e a quel punto può anche riempirmi le giornate (magari lasciandomi un pochino di tempo per qualche passione che ancora mi resta), tanto non credo metterò su famiglia. Di fatto, anche ora, il tempo che dedico al lavoro è tanto, solo che per il 98% non è pagato. Tutto qui.
EliminaP.S. Interessante! Ne possiamo parlare via mail, quando è pronta!
Certo che... per essere una che dice non avere autostima, ne hai fatta di strada! Se tu credessi appieno in te stessa, che cosa potresti fare? Conquistare il mondo? :D
RispondiEliminaA me il sostegno di tante persone aiuta... Ecco perché sto parlando a tutti della mia intenzione di entrare in accademia e sono contentissima quando ricevo incoraggiamenti. Spero che possa essere un aiuto anche per te!
Per quanto riguarda la faccia tosta, sono perfettamente d'accordo. Una delle prime cose che mi hanno consigliato è che un attore deve "sapersi vendere". E io ho capito di aver fatto un passo decisivo per superare la timidezza quando ho contattato un regista via mail, ho iniziato a "stalkerarlo" e mi sono fatta assumere nella sua compagnia (anche se sempre di lavori non retribuiti si parla...)
Poi, secondo me, tutto sta nell'autoconvincimento. Tutto il mio blog è costruito sulla faccia tosta. Cioè... chi sono io per dare consigli alla gente? Me lo chiedo continuamente, però alla fine zittisco la vocina e continuo a scrivere (pur senza montarmi la testa e stando attenta a non scrivere cavolate). Per ora ha funzionato... la gente crede che io sia brava! XD
Abbiamo tante cose in comune, decisamente! E spero che la tua esperienza in accademia vada alla grande.
EliminaContinuiamo a trarre forza dalla gente che crede in noi... magari un giorno ci convinceremo, no?
Sì, devo ammettere che un pochino sta funzionando... ;)
EliminaMa sul teatro, finché non sento il parere di persone esperte, continuo a rimanere scettica. E ovviamente a cercare di migliorare, ma quello si deve fare sempre!
Grazie, spero che anche le tue esperienze vadano alla grande!!!
Mai smettere di migliorare! Quello non si discute!
EliminaRimaniamo scettiche e con i piedi piantati per terra, per il resto si vedrà!
Grazie! In bocca al lupo per tutto!
Io personalmente di autostima non ne ho per niente, quindi tu non fare come me: abbi sempre fiducia nelle tue capacità e vai sempre avanti a testa bassa!
RispondiEliminaA testa bassa, sempre. Umiltà, per prima cosa.
EliminaPossiamo fare un gruppo di gente senza autostima... mi sa che siamo in tanti!
Romina, il nostro problema è che siamo nate nel paese sbagliato. In Italia del talento non frega niente a nessuno. O almeno, a nessuno di quelli che dovrebbero contare.
RispondiEliminaComunque, coraggio!
Io ho incontrato tante persone interessate al talento... il problema è la retribuzione! Ahah!
EliminaCerto, coraggio per tutti!
Capisco perfettamente Romina! Dall'autostima alla faccia tosta. E ho imparato ad ammirare profondamente chi sa usarla (anche se bisogna sempre non esagerare) e sto cercando d'imparare anch'io. :D
RispondiEliminaPer il dove si va... bella domanda. Forse a volte basta rimanere un po' aggrappati a ricordi ed echi di sé. Poi la strada pian piano dovrebbe spianarsi da sola, anche se ostacoli e buche sempre ci saranno. E non perché non si sia bravi (tu lo sai che lo penso che tu lo sia), ma perché a volte la bravura non basta: serve un po' di fortuna, il collaboratore giusto, magari non un periodo di crisi, anche solo un po' d'ispirazione in più, ecc.
Vai, che siamo tutti con te. :)
La bravura, ammesso che ne abbia davvero, non basta. La fortuna non l'ho mai avuta. Periodi di crisi tanti. Per questo mi occorre la "faccia tosta".
EliminaGrazie...
Non so cosa si possa dire in questi casi. A un colloquio di lavoro cerco di presentarmi sicuro, e un po' lo sono, ma ho notato che è subito dopo che posso avere, a seconda delle circostanze, un calo di autostima. Questo è il "subito dopo". Il "prima", invece, è più complicato. Al momento in cui devo presentarmi, che se ho capito bene è quello di cui stai parlando, sono abbastanza freddo... ma anche un po' legnoso. Non sento molto il problema di credere in me, perché esce troppo dall'ambito circoscritto in cui riesco a pensare in quel momento. Non so se si possa dire faccia tosta, probabilmente no, ma è un modo come un altro per affrontare queste situazioni.
RispondiEliminaSembra comunque un metodo interessante! L'importante è che funzioni, no?
Elimina