Senza emozione: disinteresse o autocontrollo?
Il
post di oggi si è fatto aspettare parecchio e, questa volta, non ho nemmeno
avvisato sui social. Esce comunque in giornata quindi il programma è
rispettato, ma questa cosa non mi piace. Credo che nessuno se ne farebbe una
colpa, viste le giornate che sto passando, ma... insomma, spero non ricapiti.
Anche
perché il tema di oggi potrebbe far pensare che sono stanca di questo blog e
non lo reputo più una cosa importante, quindi meglio mettere ben in chiaro
tutta la faccenda.
Passione
Sono
una persona che non sa fare qualcosa
senza appassionarsi a essa. Questo è un pregio, credo, perché consente
di fare tutto con grande entusiasmo e
dedizione, ma è anche un difetto perché porta a svenarsi pur di fare tutto sempre al meglio. In ogni caso, è
una delle poche cose di me che mi piace. Poi però ci sono periodi in cui tutto perde di senso e mi sembra
di essere impermeabile a qualsiasi connotazione emotiva nei riguardi di ciò che
faccio... questo è stato anche uno dei motivi che mi ha spinta a smettere di
scrivere, perché non mi dava più le emozioni di un tempo.
Ansia
Sono
una persona molto ansiosa.
Moltissimo, anzi. E non è una bella cosa, però quanto meno rientra nel mio modo
standard di affrontare le cose. E, quando
una come me affronta le cose con troppa calma... c'è sempre qualcosa sotto. Ancora
non ho capito se è un non me ne
frega niente o un ho
passato ben di peggio per preoccuparmi per questo,
ma qualcosa sotto c'è.
Resilienza
Sono
una persona resiliente, che
ha imparato ad alzarsi dopo ogni batosta, sempre, ma che non riesce a fare cose in cui non crede, né per denaro né per
obbligo. Soffoco se non faccio ciò in cui credo. E sì, sono un po'
stanca di fare il salmone che va contro corrente, sempre a cercare la sua
strada senza trovarla mai. Sto perseguendo strade lavorative che forse non mi
daranno mai stabilità, sto inseguendo sogni che forse sono troppo veloci e non
si faranno acchiappare e sto facendo scelte di vita che non tutti potrebbero
sentirsi di condividere. La gente si aspettava che io seguissi la strada più
logica e probabilmente sarei stata assolutamente felice, ma la vita prende
strane pieghe e non mi è possibile farlo, non ora (e il fatto che chi è attorno
a me spesso non capisca quel non è
possibile fa ancora male a distanza di tempo). Ma io sono resiliente e mi rimetto in piedi, sempre. Se un sogno va in frantumi, la cosa
importante è restare sempre capaci di sognare e fabbricarne di nuovi.
Senza timori
Per
questo mi spaventa sempre un po' quando faccio dei periodi così, in cui niente sembra capace di entusiasmarmi
fino in fondo. Mi piace tutto ciò che sto facendo, ma mi sembra di
zoppicare tra una decisione e l'altra, a volte. Salire sul palco mi dà scariche
di adrenalina, ma non c'è più nemmeno
un po' di paura ad affrontare una platea... un po' di quel sano timore
che forse dovrebbe esserci. Perfino
alla discussione della mia tesi ero più tranquilla dei miei parenti venuti a
vedermi!
Qualcuno
potrebbe confondere questo mio
comportamento con una grande autostima e sicurezza di sé, ma voi che un
po' mi conoscete, sono certa che sapete che non è affatto così.
Un
po' spero che questa sorta di stabilità
emotiva nell'affrontare le cose sia indice di una nuova forza e determinazione. Il
rischio che vedo però è quello di distaccarmi
dalle cose che faccio, di perdere entusiasmo e voglia di lottare, di farmi
scivolare sempre più tutto addosso. Perché a furia di dover reagire così si
sviluppa una corazza che poi è difficile togliere e che finisce con il pesare.
Dietro una rigida freddezza può esserci la disinvoltura dell'autocontrollo così come il distacco del disinteresse.
Dietro una rigida freddezza può esserci la disinvoltura dell'autocontrollo così come il distacco del disinteresse.
(http://t.co/I8XgV45n4e)
— Romina Tamerici (@RominaTamerici) 5 Novembre 2014
Forse
dietro la freddezza con cui sto affrontando tante e troppe cose c'è invece una paura latente che sta
rosicchiando una parte di me... è già successo in passato e si è portata via la
mia voglia di scrivere, se ricapita forse sarà il blog a farne le spese.
Ma
ho davvero bisogno di credere che questa volta non sarà così, che sto solo
diventando una persona diversa, con magari un pochino di fiducia in se stessa a farle da compagna di
strada.
Come
vi dicevo a inizio post, non voglio però che il blog ne risenta già ora. I post
non notturni di questi giorni non c'entrano nulla con questo... la mia
vita sta subendo alcuni scossoni e il tempo e le energie non sembrano bastare.
Però tra pochi giorni dovrei essere più tranquilla. Questo, nonostante tutto è
il periodo più bello della mia vita. Sono
felice, davvero, anche se avrei tante ragioni per non esserlo. E tra i
prossimi obiettivi c'è anche quello di essere serena. Non lo sono stata mai del tutto e vorrei provarci.
Lo devo a me stessa dopo tante tempeste.
Conclusione
Non
so sinceramente a cosa possa servire un post del genere, ma credo che a tutti
capiti ogni tanto di prendere le
distanze da qualcosa che si ama tanto e di non capirne le ragioni.
Questo è successo per me con la scrittura e non escludo i succeda di nuovo quindi,
alla luce di tanti eventi di queste settimane, ho pensato di parlarvene un po',
per fare il punto della situazione e per chiedervi: capita anche a voi ogni
tanto di sentirvi impermeabili
a qualcosa a livello emotivo?
Aggiornamento dell'8/11/2014
DramaQueen ha dedicato un suo post al concetto di resilienza e ai blocchi emotivi. Vi consiglio caldamente di andare a leggerlo, si intitola Emozioni di ghiaccio e vi ho messo anche il link.
Aggiornamento dell'8/11/2014
DramaQueen ha dedicato un suo post al concetto di resilienza e ai blocchi emotivi. Vi consiglio caldamente di andare a leggerlo, si intitola Emozioni di ghiaccio e vi ho messo anche il link.
Potrei rispondere in modo lunghissimo, ma a questo punto aspetto di pubblicare il prossimo post, che parla anche di questi argomenti...
RispondiEliminaPer ora ti dico questo: magari è solo un momento. Per ora sei felice, alcune cose sono cambiate, magari la tua attenzione si è un po' spostata su altro e poi si riassesterà... Magari ritornerai a guardare le vecchie cose con spirito diverso. Nella vita, capita di cambiare.
Se c'è una cosa che ho imparato soprattutto negli ultimi due anni è che "ciò che non cambia muore". Sono dovuta cambiare, per forza, non avevo alternative... ancora non mi riconosco nella mia nuova "me", tutto qui.
EliminaLeggerò il tuo post con grande interesse.
Un abbraccio forte e grazie!
Avevo iniziato a risponderti ma stavo andando troppo sul personale e, perdonami, non me la sento... Sarò più generica: sono normali le scosse di assestamento, ma la tua felicità è la prova che sei sulla strada giusta. Accetta la corrente di cambiamenti e stai sicura che ti porterà dove starai bene. Abbraccio
RispondiEliminaPer le persone come me è difficile anche accettare di poter essere felici... ma non voglio andare nemmeno io troppo sul personale, quindi ti capisco.
EliminaSuper abbraccio anche a te.
A me capita addirittura a livello sentimentale, figurati ;-)
RispondiEliminaPerò, visto che a quanto capisco non ti piace sentirti "demotivata" (nel senso di "priva di emozioni") il consiglio che posso darti è fare qualcosa di mai fatto prima. Ripetere la stessa routine può rendere noiose persino le cose che facciamo con piacere. Per un po' di tempo, ogni giorno, fai una cosa diversa mai fatta prima, una cosa che non ti saresti mai sognata di fare: per dire (non so, magari le hai già fatte tutte): andare su una delle giostre adrenaliniche di Movieland in caduta libera da ottanta metri di altezza, accettare un lavoretto per il week end che normalmente avresti rifiutato, tanto per vedere come funziona, fare qualche cavolata divertente insieme a un'amica fidata, tipo... (vabbé, fra donne delibererete meglio la cavolata da fare ;-)
Non so se ho reso l'idea: le emozioni a volte vanno anche sollecitate ;-)
Sono degli ottimi consigli. In realtà io adoro le routine e non amo i cambiamenti ma proprio in questi giorni ho fatto una cosa che mai avrei pensato di fare e che stravolge un po' tutto... per il resto si vedrà!
EliminaGrazie per il commento.
Le persone cambiano. Quello che si è a vent'anni non c'entra nulla con quello che si è a trenta e nulla con quello che si è a quaranta. Cambiano le persone e cambiano le priorità. Non c'è un meglio e un peggio. Ogni cosa ha semplicemente il suo momento.
RispondiEliminaForse il mio problema è che non sono mai stata come sarei dovuta essere alla corrispondente età anagrafica...
EliminaDi certo so che il cambiamento che ho avuto da gennaio dell'anno scorso a oggi ha qualcosa di miracoloso in sé.
Be', in verità quelli prima di me hanno già detto tutto.
RispondiEliminaNon resta che augurarti infinito bene e auspicare un rinnovato interesse, e non solo un "rinnovo personale".
Grazie mille, Maria!
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