“L’aria ed io”: una poesia di svolta.
Oggi comincio la rubrica dedicata alle mie poesie ed è strano che non l’abbia fatto prima, perché la mia carriera da scrittrice è cominciata proprio da poetessa.
La poesia di oggi mi è particolarmente cara, perché è stata la prima con cui ho partecipato a un concorso nazionale. In uno dei post della rubrica “W questions” ho già parlato dell’importanza di questo concorso per me. Considero questa una poesia di svolta perché, anche se non ho vinto quel concorso, il semplice fatto di avervi partecipato mi ha fatto credere di poter un giorno scrivere seriamente e senza vergognarmi di questa mia passione. Devo dire che mi è servita qualche spintarella per lanciarmi e non so come avrei fatto senza la mia professoressa di italiano di allora che mi ha dato il volantino del concorso dicendomi di provare. Ho conservato quel volantino, per ricordarmi sempre che bisogna tentare nella vita e avere coraggio, altrimenti non si arriva da nessuna parte. Questa immagine è del volantino “incriminato”.
Questo, invece, è il testo della poesia che ho presentato al concorso.
Non possiamo rendercene conto,
non ce lo permette la nostra umanità,
ma se viviamo non è per una nostra capacità.
C’è il destino, il fato, ma più vitale,
così piccola da crederla inutile
eppure così indispensabile da permetterci di vivere:
l’aria.
Sospinta dalla fantasia volo con lei,
con un fievole vento che mi fa sentire bene,
se sogno è lei
a farmi sperare in un domani migliore…
vorrei essere come lei:
invisibile, ma indispensabile.
Il concorso, come potete vedere dal volantino, era a tema e, non avendo niente nel mio archivio sull’aria ho dovuto scrivere una poesia appositamente. Sicuramente non è il mio testo migliore e ormai è anche datato (il concorso era dell’anno 2005-2006 e io frequentavo la terza media). Non è certamente un capolavoro e vi starete chiedendo perché non abbia scelto un testo migliore. La risposta è semplice: volevo cominciare questa rubrica con una poesia di svolta, che riuscisse a raccontare una parte della mia storia.
Ironia della sorte? L’anno successivo ho partecipato allo stesso concorso (edizione 2006-2007) che aveva per tema il fuoco, con una poesia che mi sembrava troppo breve e non volevo nemmeno spedire… eppure sono arrivata seconda nella mia categoria! Morale della favola? La vita è imprevedibile e dietro ogni tornante (non una curva perché la vita è in salita) c’è sempre qualcosa di inaspettato ad attenderti.
Fuoco nel camino
Fuoco che riduci tutto in cenere,
non puoi polverizzare i miei sogni.
Tu bruci tutto ciò che incontri sul tuo cammino,
ma non puoi colpire i miei pensieri.
Fuoco che scaldi la mia anima,
cancella in me il gelo del rancore.
Questa poesia è stata anche stata inserita in un’antologia che raccoglie le poesie vincitrici delle varie edizioni del concorso.
So che avrei dovuto pubblicare solo la prima poesia in questo post, ma anch’io amo essere imprevedibile!
Allora? Che cosa pensate di queste mie “opere giovanili”? Avete mai partecipato a dei concorsi vincendo senza aspettarvelo minimamente? Quando capita (purtroppo raramente) è bellissimo!
Complimenti per il risultato. Io non ho mai spedito poesie, ma quelle che ho scritto sono macabre e lugubri :D
RispondiEliminaGrazie Daniele! Si tratta di un concorso ormai datato, ma ricordarlo è sempre una piccola soddisfazione!
RispondiEliminaNon sapevo che tu scriverssi anche poesie! Spero di leggerne presto alcune... non ho mai letto delle poesie "macabre e lugubri", le mie sono quasi tutte "tristi e malinconiche"...
Grazie ancora, a presto.
Devo essere sincero, mi sono piaciute entrambe però preferisco la seconda.
RispondiEliminaIo ho scritto poesie per anni, anche se ormai l'unica a cui le faccio leggere è mia moglie.
Sono contenta che ti siano piaciute, ma resta sempre sincero: se pensi che qualcosa non sia di valore me lo devi dire!
RispondiEliminaEvidentemente la seconda ha dentro qualcosa che io non riesco a cogliere del tutto, ma è bello che tu l'abbia apprezzata!
Anch'io ultimamente non mando più le poesie ai concorsi e non le faccio leggere quasi a nessuno. Qualche mese fa, ho provato a farmi pubblicare un libro di poesie da una casa editrice senza contributo, ma gli editori hanno detto che il mio modo di scrivere e troppo simile alla prosa e poco ricercato... non ho fatto altri tentativi, ma in futuro chissà!
Spero un giorno di poter leggere alcune delle tue poesie, magari sul tuo blog! A presto e grazie!