Sesto appuntamento con Una parola al mese. A gennaio ci
siamo presi cura della parola panegirico, a febbraio di algido, a marzo di barbaglio, ad aprile di infingardo, a maggio di parapiglia
e ora preparatevi ad accogliere albagia!
La parola è stata scelta dal vincitore del concorso
di racconti di 200 caratteri con la parola parapiglia,
Marco Lazzara, con questa motivazione: questo termine è ormai in disuso, tanto
da essere quasi arcaico e perciò merita di essere recuperato.
Etimologia della
parola
La parola albagia, secondo alcuni deriva dal
tedesco albern o alber (fatuo),
però etimologicamente non ha lo stesso significato dato che in tedesco questa
parola significa interamente vero (da lì derivarono parole come sincero, schietto, semplice). Per altri dunque deriva da albagio, una sorta di panno bianco che
era usato soprattutto da persone boriose (pare che il termine sia
derivato per antonomasia dal nome di un noto superbo che si vestiva con tale
tessuto).
Ulteriori
fonti riconducono il termine al ligure arbasgia,
che significa brezza dell’alba.
In base all’etimologia significa quindi boria.
Vediamo ora se il significato attuale coincide.
Definizione
- Alterigia, boria, spocchia (spesso usato assieme all’aggettivo nobiliare)
La parola è presente nella lingua italiana dal XVI secolo.
Pronuncia, forme,
eventuali derivati
La parola albagia si
pronuncia con l’accento tonico sulla i [al-ba-gì-a].
Si tratta di un sostantivo
femminile.
Il plurale è albagie.
Dalla parola albagia
è derivato albagioso.
Frasi d’autore
Marco
Lazzara mi ha segnalato un esempio tratto da Cenerentola di Perrault:
Una donna così piena d’albagia e arroganza.
Charles Perrault in Cenerentola
Troviamo
il termine anche ne La Locandiera di
Goldoni
Il marchese: Costoro hanno quattro soldi, e gli spendono per vanità, per albagia. Io gli conosco, so il viver del mondo.
Mirandolina: Eh il viver del mondo lo so ancor io.
Il marchese: Pensano, che le donne della vostra sorta si vincono con i regali.
Mirandolina: I regali non fanno male allo stomaco.
Carlo Goldoni in La Locandiera
Tra
i proverbi italiani troviamo:
Più calvo è il gentiluomo, più grande la sua albagia.
Ovviamente, altri esempi illustri di vostra conoscenza
sono come sempre graditissimi!
Qualche esempio
Ora inserisco qualche breve frase scritta da me con la
parola albagia.
- La sua albagia era incontrollabile e senza confini: credeva di essere il migliore del mondo.
- «Non sei nessuno» gridò dall’alto in basso con albagia.
- Corroso dalla sua stessa albagia, il vecchio morì in solitudine.
Un racconto di
200 caratteri
E ora un mio racconto in meno di 200 caratteri con la
parola albagia.
Comprare l’amore«Sposami e avrai tutto ciò che vuoi».«No, non ti amo».«L’amore non serve e comunque ho abbastanza soldi per poterlo comprare» intimò con albagia.«Compralo altrove, allora: io non sono in vendita».
Non c’è niente di peggio di uomo che pensa di poterti
comprare…
I sinonimi non
esistono
I sinonimi di albagia
sono moltissimi: boria, superbia, vanità, vanagloria,
tracotanza… I casi in cui queste parole possono essere utilizzate
sono tanti, purtroppo, quindi è bene variare il lessico. La differenza con i
principali sinonimi sta però nel fatto che albagia
richiama a un tipo di veste, quindi può essere, a mio avviso, più indicato,
quando si vuole intendere vestirsi di
superbia, ma forse è una mia idea, eh!
Scopo
dell’iniziativa
Come ormai sapete, mi impegno a usare questa parola in
almeno un post durante il mese.
In tali post evidenzierò in modo evidente la parola albagia, inserirò questa immagine e questa dicitura (con
il link a questo post):
Questo post partecipa all’iniziativa
Una parola al mese. La parola di giugno
2013 è albagia (al link maggiori
informazioni).
Chi vuole
partecipare all’iniziativa deve segnalarmi in un commento il post (o i post) in
cui ha utilizzato la parola (sono validi tutti i post fino al 30/06/2013
compreso). Volendo potete anche inserire l’immagine di questo post e il link,
ma non è indispensabile: l’importante è che la parola rimbalzi di blog in blog
il più possibile. Maggiori informazioni le trovate nel post
che introduce la rubrica Una parola al
mese.
Nella barra laterale del blog, per il mese di giugno, ho
già inserito la nuova immagine per accedere direttamente a questo post, così
che possiate trovarlo con facilità.
Il concorso
Continua anche questo mese
l’iniziativa del concorso per racconti
di massimo 200 caratteri contenenti la parola albagia,
nonostante i pochissimi partecipanti del mese scorso. Aprirò il post dedicato
domani e avrete tempo fino al 22 giugno.
Il racconto deve essere lasciato come utente
anonimo e non firmato, così non mi accuserete di fare preferenze. Poi
il 23 decreterò il vincitore che potrà scegliere la parola di luglio o tra un
mio elenco di dieci parole o proponendone lui direttamente purché rispettino le
poche regole spiegate nel post introduttivo. A quel punto ognuno potrà dire
quale era il suo racconto, così aggiungerò i vostri nomi nel post.
Penso che ormai lo sappiate a
memoria…
Non vorrei cadere nell’albagia,
ma credo che l’iniziativa possa essere interessante se anche voi mi date una
mano con post e racconti. Grazie di cuore a tutti!
E ora un
ringraziamento a chi ha partecipato per salvare parapiglia
- Il racconto in 200 caratteri di Marco Lazzara nei commenti al post su parapiglia.
- Parapiglia e figure retoriche su Maria Todesco l’8/05/2013
- Work(d)s in progress su The Obsidian Mirror il 21/05/2013
Nel post
dedicato a parapiglia trovate
tutti le citazioni tratte da questi post delle frasi con infingardo e il racconto, quindi vi consiglio di farci un salto!
Io ho scritto
solo un post, Letteralmente
Sparlando - Puntata 2 (15/05/2013), dove intervisto un
personaggio molto particolare.
Il concorso per i racconti è
stato poco seguito purtroppo (i primi tre racconti sono stati
segnalati).
Se mi sono persa qualcosa, segnalatamelo, mi raccomando!
Elenco sempre
aggiornato dei post partecipanti all’iniziativa
- Il racconto di Marco Lazzara nei commenti a questo post:
Competizione«Non mi viene in mente niente per il concorso di Romina!» dissi.«Invece io ho pronto un racconto da un sacco di tempo» disse lui, pieno della sua solita albagia«Sei davvero insopportabile, sai?»
- Il post Giugno '73 sul blog The Obsidian Mirror il 21/06/2013
[...] E tale curriculum giustifica perfettamente l’apparente albagia che deriva dalla scelta delle parole “però canto bene”. Sarà altrettanto brava quella signora a vergognarsi di lui? Quanto potrà andare avanti ad ostacolare quell’amore? [...]
- Il post Maiuscole e minuscolo sul mio blog il 25/06/2013
[...] Non voglio affatto macchiarmi di albagia: ho avuto bisogno di consultare molte fonti per riunire qui le regole e credo di aver bisogno anche del vostro aiuto per rendere il tutto più completo. [...]
- Il post Albagia e qualche figura retorica sul blog Maria Todesco il 28/06/2013
Ormai in calcio d'angolo, arrivano anche le sei figure retoriche per la parola albagia. :) [...]
Hanno parlato di questo articolo:
Oh, non l'avevo mai sentita. Se non ho capito male, quindi, è un modo altisonante per il colloquiale "darsi delle arie"? Non so, forse è solo l'ipotetica origine ligure e la sua brezza... :D
RispondiEliminaSinceramente non l'avevo mai sentita neanch'io! Però mi piace! Sì, vuol dire "superbia".
Eliminahttp://maria-todesco-marytod.blogspot.it/2013/06/albagia-e-qualche-figura-retorica.html E alla fine, è approdata anche lei... :D Spero di averla usata bene!
EliminaGrazie mille! Corro a leggere il post.
EliminaQuesta la userò e recupero anche panegirico.
RispondiEliminaOh, grazie, Nick!
EliminaGià, Perrault descriveva la matrigna di Cenerentola come "una donna piena di albagia". (A proposito, una cosa che non tutti sanno è che Cenerentola non è il vero nome della protagonista della fiaba. Alla ragazza toccava sempre pulire il camino, per cui una delle sorellastre l'aveva soprannominata la "Culincenere", mentre l'altra, meno sboccata diceva Perrault, "Cenerentola").
RispondiEliminaOvviamente visto che la parola l'ho scelta io, non poteva mancare il mio solito miniracconto, dal titolo...
COMPETIZIONE
«Non mi viene in mente niente per il concorso di Romina!» dissi.
«Invece io ho pronto un racconto da un sacco di tempo» disse lui, pieno della sua solita albagia.
«Sei davvero insopportabile, sai?»
Marco Lazzara
P.S. = Una piccola rettifica. Nel 2° paragrafo: vincitore del concorso di racconti di 200 caratteri con la parola PARAPIGLIA.
La fiaba "Cenerentola" nelle sue tante versioni è stata uno degli argomenti della mia tesi delle superiori, quindi è un argomento che mi affascina sempre.
EliminaGrazie per il racconto e per la correzione (l'ho effettuata subito).
Quando ero in 1° superiore recitai in uno spettacolo teatrale intitolato "C'era tante volte Cenerentola". L'idea era di rappresentare (brevemente) la fiaba di Cenerentola come l'avrebbero scritta i grandi autori del teatro (Goldoni, Feydeau, Beckett, Brecht, Tennessee Williams, Garinei & Giovannini...)
EliminaM.L.
Wow! Sono certa che è stata una bella esperienza! Un'idea davvero originale.
EliminaNuoro, con tutta l'albagia dei suoi casoni governativi, neppure se li sogna la chiesa,i palazzi e i ruderi di Galtelli.
EliminaSecondo me ...qui albagia ha significati di arroganza
EliminaIn effetti, si potrebbe considerare anche questa sfumatura di significato, sì.
EliminaBenvenuta sul mio blog!
Ho usato "albagia" nel mio chilometrico post di oggi. Ovviamente non ti dico a che punto del post si trova, così ti costringo a leggerlo tutto. ehehe...
RispondiEliminaChe furbo! Ah! Grazie mille. Leggo il post molto volentieri.
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