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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

domenica 28 settembre 2014

"Un oscuro scrutare" di Dick: cervelli divisi in due

Ottavo appuntamento con la rubrica Un pozzo di scienza di Marco Lazzara, il blogger itinerante che dopo i suoi sei guest post sul mio blog, ha trovato un suo spazio fisso in questa rubrica in cui parla dei contenuti scientifici alla base di racconti famosi. Nel primo appuntamento (in cui trovate anche un'introduzione alla rubrica) ci ha parlato della Cadillac di Dolan e delle ricerche fatte da Stephen King per scrivere quel racconto. Il mese successivo  si è concentrato su I servi di Satana di Robert Bloch e sull'importanza dei dettagli. Poi ci ha parlato de Il Professore di Chimica di Henry Slesar dando vita a interessanti discussioni sull'occultamento dei cadaveri. In seguito ci ha parlato di gas letali e malattie con Ubriaco Fradicio di Arthur Porges e poi ci ha spiegato l'entropia attraverso il racconto L'Ultima Domanda  di Isaac Asimov e come evitare  danni in laboratorio con Potassio  di Primo Levi. Dopo il concorso del mese scorso riferito al racconto Da Chimico a Chimico di Isaac Asimov,  oggi ci parla di Un Oscuro Scrutare di Philip Dick.

Lo ringrazio per il post e gli cedo subito la parola.


Un Oscuro Scrutare

Un Oscuro Scrutare è un romanzo di fantascienza sociologica di Philip K. Dick pubblicato nel 1977. L’autore immagina una società futura dove il problema della droga è diventato una drammatica piaga sociale. In particolare, una nuova droga psicotropa, la Sostanza M, desta molta preoccupazione: non solo crea una fortissima dipendenza, ma tra i suoi effetti c’è anche quello di causare una progressiva scissione dei due emisferi cerebrali. Per combatterne lo spaccio, la polizia si avvale di agenti della narcotici infiltrati tra i tossicodipendenti; quando devono fare rapporto, per proteggere la propria copertura, usano un’identità fittizia e indossano una speciale tuta che ne rende irriconoscibili i tratti somatici: neppure i loro superiori conoscono la loro vera identità e il loro aspetto. Il protagonista del romanzo è Fred, un agente infiltrato in un gruppo di tossici sotto l’identità di Bob Arctor, un consumatore di Sostanza M. La tragedia di questi agenti è infatti che per non far saltare la copertura, devono necessariamente assumere essi stessi la droga, di cui diventano dipendenti.


Molte funzioni biologiche vengono attivate da sostanze endogene (ormoni, neurotrasmettitori) che si legano a siti specifici all’interno delle cellule, i recettori. È un gioco ad incastro in cui, se il recettore riconosce la molecola, si ha la risposta biologica. Per un puro caso alcune sostanze naturali hanno la forma giusta per attivare alcuni di questi recettori. A seconda degli effetti che provocano, possono essere farmaci o droghe.
Le droghe psicotrope hanno effetto sulle funzioni psichiche per l’interazione coi recettori a livello del sistema nervoso centrale. Gli allucinogeni sono in grado di indurre illusioni, allucinazioni, modificazioni dell’umore e del pensiero, sinestesia (trasmutazione sensoriale, un senso che diventa un altro), disgregazione della personalità (schizofrenia). La Sostanza M provoca questi effetti, oltre alla scissione dei due emisferi cerebrali.

Il telencefalo, la parte del cervello umano maggiormente estesa, è suddiviso in due formazioni chiamate emisferi; in generale l'emisfero di destra controlla i movimenti e riceve le sensazioni del lato sinistro del corpo, mentre per l’altro emisfero vale il contrario. I due emisferi sono quindi simmetrici, ma non identici, e sono associati da un ponte di fibre nervose chiamato corpo calloso, che consente loro di scambiarsi informazioni in tempi brevissimi.
  • La produzione di parole (parlare), il loro ascolto, visione e lettura è propria dell’emisfero di sinistra: i centri del linguaggio sono nell'emisfero sinistro, più voluminoso del destro, e la corteccia uditiva dell'emisfero sinistro è più espansa. Anche i calcoli matematici hanno luogo nell'emisfero sinistro: le valutazioni per approssimazione coinvolgono le stesse zone del cervello che controllano i movimenti delle dita utilizzati dai bambini per fare i primi calcoli o l'uso del pallottoliere, mentre per i calcoli esatti le stesse zone implicate nel linguaggio. L’emisfero sinistro usa il linguaggio verbale, è analitico (analizza la realtà nelle sue componenti, parte da un dettaglio e la descrive nella sua completezza), è razionale e logico (arriva a conclusioni fondate sul ragionamento e la logica), ricorre alla simbologia, dispone eventi nel tempo, pensa in termini sequenziali.
  • L’emisfero destro controlla alcuni aspetti delle funzioni musicali, della percezione visiva, la cognizione dello spazio e la regolazione dell’emotività. Ricorre al linguaggio non verbale (è incapace di descrivere la realtà a parole), percepisce le relazioni spaziali tra le varie parti e le unisce in un tutto, riconosce le somiglianze ma non comprende relazioni metaforiche, è privo del senso del tempo.

Le differenze tra i due emisferi riguardano anche altre attività cognitive, come la memoria: le memorie procedurali (allacciarsi le scarpe, andare in bicicletta), semantiche (significati linguistici) o legate a situazioni (autobiografiche) coinvolgono l'emisfero sinistro; quelle visive, spazio-temporali ed emotive, l'emisfero destro.

La soppressione (dovuta a traumi, malattie) di uno dei due emisferi cerebrali ha grosse ripercussioni sul comportamento dell’individuo: se è quello sinistro lo rende eccessivamente euforico, se è quello destro eccessivamente apatico.
Ma non è tutto. I due emisferi servono entrambi e non valutano separatamente le informazioni, ma collaborano, ognuno elabora a proprio modo le informazioni e poi si scambiano di continuo le conclusioni, mettendo assieme il tutto. La collaborazione dei due emisferi è fondamentale.
I due emisferi comunicano tra loro attraverso il corpo calloso. Cosa succederebbe se questi venissero rescissi? Si avrebbe un cervello diviso, in cui ognuno dei due emisferi percepisce e descrive solo una parte della realtà; quindi l’informazione finale risulterebbe incompleta. Per esempio, dato che le fibre nervose che conducono informazioni tattili si incrociano al di sotto del corpo calloso, in modo che la metà destra del corpo informi l’emisfero sinistro e viceversa, nel caso di un cervello diviso ogni emisfero riceverebbe le informazioni dalla metà opposta del corpo ma ignorerebbe cosa avviene dalla propria parte.

La Sostanza M del romanzo causa la scissione dei due emisferi, per cui chi ne fa uso è impossibilitato nel cogliere appieno la realtà: un po’ per volta diventa schizofrenico. La già tragica situazione di Fred/Bob diviene ancora più confusa quando il superiore di Fred fa installare di nascosto delle microcamere in casa di Bob, chiedendo a Fred di tenere Bob sotto stretta sorveglianza. Quindi Fred inizia a sorvegliare se stesso nell’identità di Bob. Lo sfasamento della realtà diviene via via sempre più accentuato, a causa della Sostanza M, per cui egli diviene in pratica due persone distinte, ognuna con una vita a sé stante: Fred esamina Bob senza ormai più pensare che si tratta di lui stesso, e Bob non sa di avere delle microcamere installate per casa.
A un certo punto gli viene fatto un test visivo per stabilire fino a che livello sia stato colpito dagli effetti tossici della Sostanza M, che dimostra che la visione di ognuno dei suoi occhi, preso singolarmente, funziona, ma non è in grado di comprendere ed elaborare ciò che vede, a causa della mancanza di comunicazione tra i due emisferi.
Essi si comportano in modo diverso anche rispetto ai messaggi visivi. Ogni campo visivo è suddiviso in due metà, destra e sinistra, e si connette con l’area visiva dell’emisfero opposto, in modo che ciò che è in un campo visivo venga letto dall’emisfero opposto. I due si scambiano poi le informazioni, e il cervello fonde tra loro i due campi visivi ricostruendo la pienezza dell’immagine.
Per il protagonista l’emisfero sinistro della razionalità è stato irrimediabilmente scisso da quello destro dell’emotività, per cui può ora elaborare solo parte della realtà, che risulta incompleta. Oppure, si chiede Dick, è forse nella condizione di cogliere la realtà per come è davvero, senza i filtri mentali creati dal nostro cervello? La scissione dei due emisferi porta forse a un livello diverso, magari superiore, di coscienza e comprensione della realtà?
Giunto quel punto gli effetti tossici della Sostanza M peggiorano sempre più. La vita di Fred/Bob va in pezzi e viene mandato in un centro di disintossicazione. Ma ormai è inutile, in quanta la sua psiche è stata disgregata, ed è allora che si assiste allo straziante e inaspettato finale del romanzo.






 Un interessante viaggio nella complessa mente umana!
Un campo davvero difficile entro cui districarsi, non trovate?
La scienza può non essere il territorio d'elezione di uno scrittore, ma, sappiate che se avete bisogno di informazioni scientifiche precise per i vostri racconti, in vostro aiuto accorre Marco con la rubrica SOS Scienziato (trovate maggiori dettagli nel primo post della rubrica).



29 commenti:

  1. Grazie a te e a Marco per questo bellissimo post.

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    1. Grazie a te per averlo letto e apprezzato. :)

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    2. Grazie a entrambi per la lettura e per il post!

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  2. Sarebbe interessante anche giocare, fantascientificamente, sulla scissione tra cervello rettile, limbico e corteccia ;D

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    1. Purtroppo non so cosa succederebbe in quel caso... anche se molto interessanti, non sono un gran conoscitore delle neuroscienze.

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    2. Dovrebbero crearsi delle situazioni di incomunicabilità tra istinto, sentimento e ragione..

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    3. @IvanoLandi: Incomunicabilità tra istinto, sentimento e ragione?! Be', ma io sono sempre così! Devo cominciare a preoccuparmi?

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    4. @Romina Tamerici In misura maggiore o minore è la condizione di tutti, sai?

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    5. Ciò mi rassicura molto. Grazie, Ivano!

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    6. No Ivano, credo ti sbagli, già la rescissione dei due cervelli separa sentimento (il destro) da ragione (il sinistro). Mentre istinto e ragionamento potrebbe forse essere.

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    7. L'area limbica, cioè quella intermedia tra rettile e corteccia è l'area emotiva del cervello.

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    8. Sempre dallo stesso testo di biologia di cui sotto:
      "Il sistema limbico è una delle zone del cervello più antiche dal punto di vista evolutivo ed è coinvolto in funzioni che regolano le emozioni, l'apprendimento e la memoria."
      Quindi, quello che dici è corretto, ma anatomicamente è un insieme di strutture che fa parte sia del telencefalo (quindi dei due emisferi, che infatti coinvolge) sia in parte a talami e ipotalamo.

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    9. @Marco Lazzara Ti assicuro che la tripartizione verticale del cervello è altrettanto fondata scientificamente di quella in due emisferi. Puoi leggere a questo proposito il saggio che gli ha dedicato Carl Sagan "I draghi dell'Eden", che lo stesso Asimov ha definito uno dei capolavori della divulgazione scientifica.

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  3. A questo punto non puoi esimerti dallo spendere due parole (o magari un post intero) sulla ghiandola pineale, l'unico elemento del nostro cervello a non avere un "doppio". Sarà quindi vera la questione del "terzo occhio"?

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    1. Davvero è l'unico elemento a non avere un "doppio"? E il cuore? E la cistifellea? Non ne so molto di anatomia... sono curiosa!

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    2. Sottolineo "del nostro cervello". Separando i due emisferi, in mezzo rimane questa piccola ghiandola "dormiente" (nel senso che pare non serva a nulla). Talune filosofie orientali l'associano al concetto di terzo occhio: colui che fosse in grado di svilupparla sarebbe in grado di... come dire... vedere oltre.

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    3. Scusami, ho proprio la testa tra le nuvole ultimamente! Ho letto "corpo" al posto di "cervello".
      Di certo non ho il terzo occhio, visto che mi è difficile anche sono leggere correttamente un testo scritto! Direi che "vedere oltre" è troppo al di là delle mie capacità!

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    4. @TOM I due approcci non sono conciliabili. O adotti la visione scientifica e parli di ghiandola o adotti la visione esoterica e parli di terzo occhio. Chi tenta la sintesi si illude soltanto.

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    5. TOM, qui temo caschi l'asino, perchè vedi, io ho delle conoscenze di anatomia umane decisamente risibili... Quando insegno biochimica, alle volte mi sento imbarazzato dallo spiegarla in maniera così puramente chimica...

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    6. @Romina: nonostante le mie scarse conoscenze di anatomia, la cistifellea è una, ma tecnicamente il cuore è doppio, in quando diviso in due comparti.

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    7. @TOM. Bisso: nonostante le mie limitate conoscenze di anatomia umana, posso lo stesso dirti che quello che affermi non è corretto. Non è solo l'epifisi a essere "singola", ma anche ipotalamo e ipofisi.

      Per quanto riguarda l'epifisi, non è affatto dormiente. Riporto testuale dall'unico testo di biologia che ho in casa:
      "La ghiandola pineale o epifisi è una piccola struttura ovale posta in mezzo e al di sotto dei due emisferi del cervello. Essa produce un ormone, chiamato melatonina, derivato dall'amminoacido triptofano."
      Questo ormone è coinvolto nella regolazione dei ritmi biologici, tra cui per esempio il ciclo veglia/sonno e l'insorgere della maturità sessuale.

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    8. Un dibattito scientifico in piena regola qui sul mio blog! A me fa sempre piacere quando si instaura un dialogo!

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    9. Ammetto che la mia conoscenza in materia di ghiandola pineale deriva dal racconto "From Beyond" di Lovecraft. Sicuramente sei stato più preciso tu ^_^

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  4. Io non so cosa commentare a questo post, se non che vorrei ci fosse un tasto "like". E che, se ci fosse, vorrei poterlo premere più volte.

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    1. C'è il tasto "+1", ma lo puoi premere solo una volta, altrimenti torna a 0 e poi a 1 e poi a 0 di nuovo... e così via! Ahahah!

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    2. Addirittura?! Beh, sono contento che questo articolo abbia suscitato emozioni così positive. Merito anche di uno dei migliori romanzi di Dick.

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    3. @Romina Tamerici E' un buon passatempo nei momenti di ozio :D

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    4. Fare +1, -1, +1, -1...? Forse meglio leggere un po', no? Ahah!

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  5. Ho cancellato dei commenti a questo post.

    Per indole farei semplicemente finta di niente. Dato però che qualcuno potrebbe essere iscritto ai commenti di questo post e aver ricevuto le notifiche, chiedo scusa io a nome dell'autore dei commenti anonimi.

    Invito chiunque abbia dei problemi personali nei miei confronti a scrivermi in privato, ove sarà mia cura rispondere.

    @Marco Lazzara: Scusa, ma ho cancellato anche il tuo commento per sbaglio. Grazie mille per avermi difesa, ma non occorre: la vita mi ha insegnato a cavarmela da sola.

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