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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

venerdì 21 agosto 2015

Errori di salvataggio: tra versioni, revisioni e file di sola lettura

Il post di oggi è un po' particolare: spesso in questa rubrica mi occupo di errori di grammatica o sintassi, più raramente di errori di altro tipo. Oggi però vi voglio parlare di alcuni errori comuni che vi possono capitare nel salvataggio dei vostri file su pc.

Siamo nel 2015, quindi, a parte i pochi estimatori del manoscritto con inchiostro e calamaio, tutti siamo ormai abituati a scrivere al computer e a salvare i nostri file all'interno di cartelle.
Sono certa che siete personcine ordinate e organizzate quindi avrete delle cartelle dedicate ai vostri scritti, magari una per ogni romanzo in corso, quindi non mi metterò a fare prediche sul tenere in ordine in modalità mamma-di-adolescenti-disordinati. Vi voglio però dare qualche consiglio sul tema.


Le versioni
Se state scrivendo un'opera lunga (ma non è detto, io lo faccio anche con quelle brevi), probabilmente ci sono momenti in cui vi viene voglia di cambiare tutto e stravolgere il vostro lavoro. A me succede soprattutto quando non lavoro a un testo per molto tempo e, quando lo riprendo in mano, ho il violento desiderio di stamparlo solo per poterlo bruciare (ahaha!). In ogni caso, il mio consiglio è di non lavorare mai sul file originale quando siete in preda a questi moti rivoluzionari. Lo so che le idee nuove vi sembrano geniali e che avete avuto un'illuminazione, ma non vi costa niente fare una copia del file originale e lavorare su quella. Ogni tanto, a distanza di tempo un confronto tra versioni e la possibilità di analizzare le varie strade intraprese possono essere davvero utili e, al più, si può sempre cancellare qualche file a stesura finita, se si vuole liberare spazio.

Il problema di avere tante versioni diverse, spesso, è che non si capisce più su quale si sta lavorando e dove si era arrivati, per questo vi consiglio di nominare i file in modo da aiutarvi nelle successive fasi.
Pensare che il file modificato più recentemente sia sempre quello su cui lavorare può crearvi problemi, quindi vi suggerisco di non affidarvi a questo stratagemma, perché a volte può capitare di aprire una versione precedente per consultarla, non fare modifiche ma per abitudine salvare il file prima di chiuderlo e questo può poi generare problemi (dato che questa versione risulterebbe più recente di altre, pur non essendo l'ultima).
Numerare le versioni può essere utile ma non sempre è risolutivo (se è vero che la versione 8 è successiva alla 7, potrebbe esserci la numero 9, no?). In genere io scrivo sulla versione su cui sto lavorando qualcosa che la determini univocamente (es. ultima versione) oppure metto nel nome dei file precedenti un simbolo o una sigla per identificare che sono file non più in uso.  
A volte metto tutte le vecchie versioni in una cartella, per separarle da quella di uso attuale, ma il nome del file è comunque molto importante quando è necessario cercare file utilizzando la ricerca interna al computer (evitate di avere cartelle nominate con il numero della versione e all'interno file che hanno sempre lo stesso titolo: è l'inizio del caos).

Le revisioni
Una volta che il vostro libro è scritto, sicuramente avrete bisogno di rivederlo. Più e più volte. Come per le versioni, vi consiglio di salvare i vari step delle revisioni e di indicarli con un numero progressivo. Questo processo è ancora più importante se vi fate aiutare da qualcuno in questa fase delicata oppure vi siete rivolti a un professionista.

Io, quando edito, creo una cartella per ogni opera di cui mi devo occupare al cui interno metto il file originale dell'autore (intitolato, in genere, Titolo opera - Nome autore), poi creo una coppia in cui il nome del file verrà seguito da 1R (cioè primo giro di editing di Romina). Quando l'autore dopo aver preso in esame il mio lavoro mi rimanda il file con commenti e correzioni (vi ricordo che io uso molto lo strumento Revisioni), io lo salvo con la sigla 1X (cioè primo giro di editing con la lettera del nome dell'autore), questo indica che è la versione con le repliche al mio primo giro. Poi si prosegue con un 2R e un 2X, poi 3R e 3X… finché è necessario. Questo sistema mi permette di tenere traccia del processo di editing del testo (molte volte mi è servito tornare indietro ad analizzare commenti o cambi che nelle versioni si erano persi senza essere stati risolti).
Ormai ho qualche anno di esperienza nel campo (anche se il primo progetto pagato è uno di quelli che sto facendo in questo periodo) e questo è il metodo, tra quelli che ho provato, che mi sembra più funzionale. Ulteriori informazioni sul mio lavoro le trovate nella pagina dedicata.

File di sola lettura
Aggiungo questa parte al post, perché lavorando a un editing mi è capitato questo spiacevole inconveniente e penso sia utile mettervi in guardia.
L'autrice mi aveva mandato più file in una stessa mail, quindi avevo scaricato tutto come cartella compressa. I file all'interno erano chiaramente di sola lettura, però ho pensato di occuparmi dopo della creazione della cartella personale dell'autrice e di mettermi subito a lavorare sul testo. Ho aperto il file che mi interessava e ne ho salvata subito una copia con la dicitura 1R, come mio solito. Ho lavorato per ore al file, premendo regolarmente il tasto Salva (questa  è una buona norma in generale, lo so che lo sapete, ma non se lo ripete mai abbastanza). Il file non era molto lungo, quindi sono riuscita a finire quasi tutto un giro di editing in un'intera giornata di lavoro. Ho salvato il file di nuovo e l'ho chiuso. Poco dopo ho però deciso di riprendere il lavoro e sono andata a prendere il file nella cartella e… non c'era più. Eppure ero assolutamente sicura di averlo salvato lì. Poco male, ho pensato, credendo di averlo salvato nel posto sbagliato, ho usato il tasto cerca nel computer per trovarlo e… non esisteva, non c'era. Ho provato a frugare tra i documenti recenti di Word e quel file non risultava mai essere stato creato o aperto. Ero sull'orlo della disperazione: dopo una lunga giornata a faticare su quel testo, tutto era andato perso?
Non sono una persona che si arrende, quindi ho ripreso il file originale e provato a rifare la procedura di salvataggio fatta in precedenza per vedere la cartella predefinita di salvataggio del file e cercare di ritrovare il mio lavoro. Purtroppo, come ben ricordavo, la cartella era quella in cui avevo già cercato. Ho salvato un nuovo file (facendo attenzione a non sovrascrivere il mio disperso, dando quindi un altro nome) e poi sono andata a cercare nella cartella. Niente, non c'era.
Dopo vari tentativi e analisi della situazione mi sono resa conto che il file era, sì, salvato nella cartella con il nome che avevo in mente io, ma non era localizzata sul dekstop o nei documenti, bensì all'interno della cartella Temp, in cui si era formata una cartella con lo stesso nome della mia per accogliere i file che avevo creato a partire da uno di sola lettura. Ero decisamente sollevata nel vedere che il mio file esisteva ancora, da qualche parte, ma non è stato poi così semplice recuperarlo. La cartella dei file temporanei non veniva raggiunta dalla ricerca del computer e mi era abbastanza inaccessibile per continui vincoli e richieste del computer che non voleva ficcassi il naso nei suoi file di sistema & Co. Alla fine, ho provato a salvare un nuovo file partendo da quello originale e quando mi ha aperto la cartella Temp in cui intendeva salvarlo ho cliccato sul mio prezioso file (che era lì dentro) e sono riuscita ad aprirlo in un'altra finestra. Da lì poi ne ho salvata una coppia sul Desktop del pc, facendo un profondo respiro di sollievo.
Non mi era mai capitata una cosa del genere e spero non mi capiti più né capiti a voi, però mi ha fatto venire in mente l'idea di questo post. La morale di questa storia è: controllate sempre dove state salvando il file e, soprattutto, che non sia in qualche angolo buio della mente del vostro pc. I file temporanei e di sola lettura richiedono il massimo livello di attenzione.

Conclusione
Il tema è sicuramente molto più vasto di così: il salvataggio dei file, le versioni e le revisioni sono argomenti utili allo scritto e soprattutto all'editor e credo tornerò a parlarvene prima o poi. Spero intanto che questi consigli vi siano utili!
E, se avete domande, fatemele pure!


18 commenti:

  1. Ciao Romina, voglio ringraziarti per i preziosissimi consigli e per il modo semplice ed efficace di esporli.
    Spesso viene usato un linguaggio da "addetti ai lavori" che risulta inutile, in quanto superfluo per chi conosce già il tema e incomprensibile per chi cerca di capire.
    Grazie ancora e buona giornata.

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    1. Avendo la passione per l'insegnamento cerco sempre di farmi capire (non sempre ci riesco, eh). Diciamo che il livello di questo post è medio (ho dato per scontate molte cose, però senza cadere in troppi tecnicismi) perché non posso sapere a che pubblico mi sto rivolgendo. Sono davvero felice che risulti chiaro! Grazie a te!

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  2. Mi permetto di dare altri due suggerimenti:
    - impostate il salvataggio automatico di Word ogni uno o due minuti (lo si può selezionare cliccando su "opzioni").
    - abbiate sempre una copia su un supporto esterno o su Dropbox (o entrambi).

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    1. Ottimi suggerimenti! Il primo è vitale. Il secondo... avevo una mezza idea di scriverci un post! Ahah!

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  3. Hai elencato una serie di disastri che io immancabilmente ho compiuto, file doppi, tripli, su più computer, ecc...

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    1. Combino disastri anch'io... più di quanti ne immaginate!

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  4. Oh.... sapessi Romina quante volte mi incasino io!
    Faccio copie su copie e poi non mi ricordo più dove stavo lavorando.....

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    1. Magari allora questi suggerimenti ti saranno utili... prova! E, se ti va, fammi sapere se funzionano anche per te!

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    2. Prometto che ci provo ma quando il marito sarà al lavoro... tutti i momenti chiama per qualcosa.... :)))))
      Dal 31 agosto IO sarò in ferie e solo perchè lui sarà al lavoro... evvaiiiii!
      Ciao bella!

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    3. Ahahah, bisogno di una vacanza? Dai, il 31 di avvicina!

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  5. Ho solo due contributi da dare, su cose già dette.
    Primo, spendere qualche minuto in più per mettere in ordine le versioni può essere utile e risparmiare lavoro. A meno di non avere una mente disordinata, una tabella può essere utilissima.
    Secondo, fate regolare backup! Anche qui, soprattutto se ci lavorate, su uno di questi supporti, può essere utilissimo avere chiaro in testa quale copia del file, apparentemente uguali, è quella su cui state lavorando.

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    1. Non ho mai pensato a una tabella per le versioni... però ora mi va quasi di provare!
      Per quanto riguarda il backup... bisogna stare molto attenti. Come ho già detto, forse prima o poi ci farò un post, chissà...

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  6. Caos, caos, caos, il mio pc è un caos.

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    1. Ogni tanto anche il mio... poi però mi piace mettere ordine e... ci vuole del tempo!

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  7. Consigli molto preziosi. Forse ne avrò bisogno...

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    1. Nuovi progetti di scrittura?

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    2. In fase di correzione cartacea, e poi bella copia con LaTeX, ma forse avrò bisogno anche di word, che non amo molto. E poi chissà...

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    3. Ooohhh! Tienimi aggiornata!

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