Paronomasia: parole simili, significati diversi.
La paronomasia
La paronomasia è una figura retorica che consiste nell’accostare due o più parole che abbiano suono molto simile (con solo una o due lettere diverse) e significato differente.
Le due parole vengono chiamate paronimi.
Il termine paronomasia significa mutamento di nome. Questa figura retorica è meno nota come annominazione o parechesi.
Può essere usata per creare un’associazione tra due concetti, per esaltare la musicalità di un verso o per creare giochi di parole o modi di dire o espressioni idiomatiche (es. Il troppo stroppia).
Vediamo un esempio di versi celebri tratti dalla poesia Cigola la carrucola nel pozzo di Eugenio Montale.
[…] Trema un ricordo nel ricolmo secchio,
nel puro cerchio un’immagine ride. […]
L’attrazione paronimica
L’attrazione paronimica è un fenomeno di etimologia popolare che fa sì che due paronimi che si assomigliano molto ma di significato molto diverso assumano un senso simile.
Per esempio, il termine regalia nel Medioevo indicava un diritto spettante al sovrano, ma, per la somiglianza con il termine regalo, oggi significa anche regalo in denaro, mancia.
Il bisticcio
Il bisticcio (pseudoetimologia o paretimologia) si ha quando si accostano volontariamente due parole che si assomigliano (o sono identiche) pur avendo una radice diversa.
In questo caso le parole non cambiano significato all’interno della lingua come avviene nell’attrazione paronimica, ma si tratta di un espediente letterario.
Sovente si intende con il termine bisticcio il fenomeno della paronomasia in generale. In effetti la sfumatura tra i due è davvero minima. Il genere il bisticcio è una paronomasia più complessa o una paronomasia composta da parole con suono identico e significato diverso, ma non tutte le fonti sono concordi.
Conclusioni
La paronomasia sfrutta parole dal suono simile per creare effetti particolari. Nel post ho parlato anche di due altri fenomeni linguistici spesso a essa associati. Spero di essere stata chiara, in caso contrario, ovviamente, chiedete.
sai, proprio qualche ora fa una ragazza aveva scritto "il troppo storpia" e io di risposta scrissi "non era stroppia?" così sono andata a cercare e ho trovato proprio questo termine "paronomasia" e ho pensato subito a te.
RispondiEliminaviene usato anche in molti slogan pubblicitari perché d'impatto e si fa ricordare.
Ma tu guarda le coincidenze! Sono lieta che la "paranomasia" si faccia conoscere in giro per la rete!
EliminaAllitterazione e paranomasia, che confondo, sono figure retoriche di grande fascino che uso spesso e sono molto presenti in pubblicità. Anche i titoli originali dei Romanzi di Jane Austen sfruttano spesso queste formule se ci pensiamo.
RispondiEliminaPride and Prejudice
Sense and Sensibility
il problema arriva poi con la traduzione.
Stavo valutando proprio in questi giorni per un mio romanzo
CORTILI E CORTEGGIAMENTO
che sarebbe attinente al testo ma non mi convince.
bacio
In realtà, perché si parli di paranomasia le parole devono essere molto simili e differire solo per alcune lettere. Nei casi che hai citato credo si tratti più di parole con la stessa parte iniziale (ovviamente scelte per questioni foniche).
EliminaSe vuoi capire meglio la differenza tra paranomasia e allitterazione, ti rimando al post che ho scritto anche su quella figura retorica: http://tamerici-romina.blogspot.it/2013/01/allitterazione-e-onomatopea.html
Mai sentita.
RispondiEliminaSei un pozzo di scienza!
Nah... con le scienze te la cavi meglio tu! Ah!
EliminaMi viene subito in mente il verso "Una ricca rocca e forte manto" di Cino da Pistoia, ma molti altri ancora, come Zanzotto che ci ha giocato in alcuni dei suoi sonetti.
RispondiEliminaSicuramente la paronomasia è un trucco che ben si adatta alla ricchezza fonica dell'italiano.
L'italiano è una lingua meravigliosa: io non smetterò mai di dirlo!
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